L’arte tessile viene spesso considerata un’ “Arte da interni”, dove sia le opere più intime che quelle più monumentali non compaiono quasi mai negli spazi pubblici. Noi ci occupiamo di arte tessile da molto tempo e comprendiamo quanto sia difficile abbandonare le tradizione e adottare delle tecniche più contemporanee. Infatti, solo ora stiamo sviluppando le nostre idee nello spazio aperto pubblico.
Ogni nostro nuovo lavoro è un nuovo esperimento, che ricerca nuove tecniche e comporta un lungo processo di realizzazione. Qui a San Potito abbiamo selezionato materiali dalla spazzatura locale. I quali hanno dettato la composizione dell’opera attraverso il loro colore, plasticità e struttura. I materiali hanno impostato le condizioni, ispirando modalità di creazione originali.
In Bielorussia, prima di arrivare a San Potito, eravamo molto interessate al tema della felicità, dei desideri, e del tempo. In particolare del periodo dell’esaudimento dei desideri: dopo il solstizio d’estate. Il 6 luglio si celebra la fine del solstizio d’estate con la nostra “Dionisia”, in onore del dio Kupalo, figlio dell’estate, simile al dio Apollo.
L’antica cultura Bielorussa-Krivichi prende molto dalle culture degli adoratori del fuoco in India e dell’antica cultura Greco-Romana. Infatti, ci sono leggende molto simili al mito di Fetonte. Egli cadde nel lontano fiume Eridano in Iperborea; quest’ultimo è il nome antico del nostro fiume Dvina. Dopodiché, le lacrime versate delle Esperidi si trasformarono nella sacra pietra dell’ambra e furono trasportate lungo la Dvina fino all’Impero Romano.
Anche la madre di Apollo, Leto, viene da Iperborea, dando il nome alla nostra stagione estiva, “leta”.
Ecco perché abbiamo scelto il simbolo della barca – uno dei più antichi strumenti di connessione, e le ali, simili alle ali dei sandali di Hermes e alle ali degli angeli dei desideri contemporanei.
Per noi l’Italia è la culla della cultura europea, creando un parallelo tra la culla e la barca per la loro forma simile. Vivendo a San Potito siamo rimaste catturate dalla sua classicità, dai bellissimi paesaggi, dal sole, dai corsi d’acqua e naturalmente dalle persone.
Qui, la barca stilizzata racconta un viaggio, un appuntamento romantico, una passeggiata sotto la luna crescente. Quei momenti della vita che non ti interessa fotografare o registrare, ma conservarli negli scrigni dei ricordi più belli.
Inizialmente il progetto era stato concepito come “Angel Catchers” (acchiappa angeli). Ma dopo aver conosciuto la gente di San Potito, che è spontanea, simpatica, gentile e allegra, ci siamo rese conto che gli angeli vivono tra di noi. Di nostro nel progetto ci sono solo forme plastiche e materiali reperiti in loco, San Potito ha fatto il resto.
Lo spazio di lavoro: C:L.A.C.